. FLANEUR
“La gioia del vagare senza meta” così definita (R. Carvelli), dipinge con maestria le caratteristiche e le sfumature dell’occhio distaccato e poetico di chi s’incammina passeggiando con il naso all’insù tra le strade e i vicoli di una città. Lo sguardo vaga tra un balcone e un viale alberato, una cattedrale e una casa d’epoca, un palazzo di edilizia popolare e una via trafficata.